VIAGGIO NELLA
NOTTE |
Viaggio nella notte di San Giovanni (Alle
origini dell'assistenza e delle cure infermieristiche) | |
INTRODUZIONE
Agli albori del Cristianesimo, ad opera di
persone di ambo i sessi e di ogni ceto ma con una netta predominanza della partecipazione femminile, si
affermò una rete di assistenza, di soccorso e di cura: ai malati, ai feriti, agli
orfani, ai viandanti ed ai poveri, stimolata dallo spirito di fratellanza
e caritativo promosso dalla nuova religione, anche nei riguardi di persone
straniere e di fede diversa. In Italia, nello stesso periodo, è da
porre in rilievo lo spirito assistenziale/fraterno del cristianesimo delle
origini ripreso con ardore da S. Francesco di Assisi, seguito da S. Chiara
ed ispirato da un profondo misticismo: lo stesso che nel XIV sec. spingerà
S. Caterina da Siena ad una attenzione/cura/assistenza dei malati, dei
feriti, dei poveri: spirituale e fisica insieme. Per contro, con il Concilio lateranense del 1215 vi è una pesante ingerenza
della Chiesa in quello che oggi definiremmo codice deontologico sanitario
ed una contrapposizione al fondamento cristiano dell'amore universale, là dove si dichiara che i medici debbono
occuparsi in primo luogo della salute spirituale dei malati e limitare le
prestazioni terapeutiche a chi rifiuta i
sacramenti. Tale prescrizione estesa a qualsiasi persona presti assistenza, troverà nei
secoli successivi, da parte degli uomini della Chiesa, un tenace sostegno
che porterà anche al rifiuto totale della cura e dell'assistenza nei
riguardi di coloro che si opporranno alle imposizioni rituali e teologiche
della Chiesa cattolica. In oriente e nel mondo arabo in
particolare (ivi compresa parte della Spagna),
dove la cultura medica ippocratica e galenica venne fatta propria (e
reintrodotta nel mondo occidentale dopo la caduta dell'Impero romano), gli
ospedali erano situati presso le moschee. Nell'alto Medioevo, salvo
eccezioni come, ad esempio, quella della Scuola Medica Salernitana
(1), in campo medico Arabi ed Ebrei, in possesso di
maggiori conoscenze, consentivano altresì cure migliori. Tra gli altri, si
ricorda l'ospedale di Bagdad, che nel IX sec.
veniva considerato il massimo ospedale della regione, dotato di farmacopea
e di un proprio organico medico e di
assistenza. Furono noti anche quelli di Damasco e del Cairo (XIII sec.), dotati di ampi spazi, luoghi di soggiorno,
corsie suddivise a seconda delle malattie e con servizio di assistenza domiciliare. Con le crociate cristiane dei sec. XI e
XII, che avevano l'obiettivo della conquista di Gerusalemme e lo sterminio
dei musulmani, si potenziò un'assistenza infermieristica organizzata in
corpi militari: sorsero gli ordini dei Cavalieri di Gerusalemme (poi di
Rodi e di Malta), dei Cavalieri Teutonici, di S. Lazzaro ed altri
ancora. In Europa, con il progressivo sviluppo
delle autonomie comunali, il crescente ingresso del governo « laico
» nella gestione ospedaliera e
l'affido della stessa ad autorità che oggi definiremo di polizia (mentre
l'assistenza era comunque affidata a religiosi), la funzione caritativa
degli ospedali venne sempre meno a favore dell'aumento progressivo di
quelle di custodia, di schedature e detentiva:
con l'obiettivo primario di evitare la diffusione, prima ancora di
malattie, di opinioni dal possibile effetto destabilizzante (2). Tuttavia, tra il XV ed il XVI sec., durante l'edificazione di grandi ospedali,
emerse l'opera caritativa e l'attività infermieristica ospedaliera di alcune sante, tra le quali occupa
un posto di sommo rilievo S. Caterina Fieschi in Genova. Se nel primo decennio del Cinquecento
Martin Lutero potè lodare l'organizzazione e l'efficienza degli ospedali
italiani, con particolare riferimento alle cure mediche, assistenziali ed
igieniche (ad esempio citò l'ospedale S. Maria
Nuova in Firenze), il progressivo degrado che seguì nei decenni e nei
secoli successivi riguardò sia l'ambito dei paesi cattolici che quello
protestante (Germania: luterani, Inghilterra: anglicani). L'intuizione « moderna » di Lutero di sostituire all'intervento caritativo-benefico cristiano-individuale quello
laico-sociale, non trovò, soprattutto nei grandi centri ed in particolare
nell'impiego del personale laico femminile in vece di quello religioso,
un'adeguata motivazione ne, tanto meno, competenza ed esperienza: poiché
la spinta al lavoro in ospedale era, nella quasi totalità, legata al
bisogno della popolazione urbana della ricerca di un posto di lavoro,
ovvero soltanto una fonte di sopravvivenza. Ma il progressivo decadimento curativo-assistenziale, al pari di quello
sociale, per i motivi che verranno analizzati nel corso del presente
lavoro, si estese sia nel mondo cattolico che in quello protestante: negli
ospedali peggiorarono le condizioni igieniche ed ambientali, si diffuse la
promiscuità di persone diverse (ed affette da malattie differenti) nello
stesso letto, la persona ricoverata perse ogni dignità umana mentre
all'esterno si accentuava la paura per la diversità, in qualunque modo essa si fosse
presentata. Nel corso del XVI e del XVII sec., mentre la condizione delle persone ricoverate
negli ospedali subiva un maggiore e progressivo degrado, S. Giovanni di
Dio (Giovanni Ciudad, 1495-1550), S. Camillo De' Lellis (1550-1615), S. Francesco di Sales (1567-1622) e S.
Vincenzo De' Paoli (1581-1660), fondarono
ordini religiosi e confraternite, maschili e femminili, deputate a
prestare la loro opera assistenziale nei luoghi di vita e di ricovero che
operarono con forte motivazione ed efficacia (3). Nello stesso periodo in cui sorgevano e
contemporaneamente all'evolversi di tali istituzioni però, nella maggior
parte dei casi la popolazione civile e soprattutto quella più emarginata
per territorialità, oltre che per condizione sociale, restava esclusa dal
contatto con la medicina accademica, pur considerando lo scarso sviluppo
della stessa, ne veniva raggiunta dalle
organizzazioni religiose che operavano al di fuori di quella
ufficiale. A tale riguardo si suppone che ancora le
donne (e comunque in prevalenza tali), continuassero ad esercitare in
ambito domestico e di piccole comunità,
funzioni assistenziali e curative altrimenti impossibili e che alcune di
esse acquisissero in tale campo particolari conoscenze ed esperienza. Tale
ipotesi è sostenuta da ricercatori afferenti a discipline diverse.
Obiettivi Quale obiettivo generale, questo lavoro si
propone quindi di ve-rificare l'attendibilità
o meno di tale ipotesi e di stimolare da un lato l'interesse delle
infermiere verso la cultura storica in senso lato, di sollecitarne la
partecipazione alla ricostruzione della loro storia, prendendo appunto in
esame i rispettivi luoghi di origine e/o di vita; dall'altro, di invitare
ricercatori di aree diverse, con la specificità dei loro studi, ad un
lavoro interdisciplinare in cui, con maggiore
competenza e migliore completezza di quella espressa nella presente
ricerca, si possa ricostruire la storia dell'assistenza infermieristica e
restituirle la dignità dell'origine perduta.
Obiettivi
specifici del lavoro: - ricercare le fonti che hanno permesso di formulare l'ipotesi citata in premessa; - individuare se gli obiettivi, i
principi, i mezzi ed i metodi della medicina
indigena popolare di epoche anteriori a quella contemporanea, ovvero la
prassi esercitata prevalentemente dalle donne delle classi subalterne e
contadine, in particolare nei confronti di ciò che ha attinenza con la
salute (4) (tenendo ovviamente conto dei differenti
contesti culturali e storici), possano essere assimilati a quelli
dell'odierna assistenza infermieristica di base; - verificare
se è esistito un reale collegamento tra la medicina tradizionale ed il
complesso fenomeno della stregoneria; - verificare se quest'ultimo, noto come
tipico delle regioni interne e montuose (nordiche, dell'Europa continentale e dell'arco
alpino interno) ha interessato anche il territorio ligure, ovvero le aree
costiero-mediterranee; - identificare le cause che al passaggio
dal Medio Evo a quello Moderno hanno portato all'esclusione totale delle
donne, laiche in particolare, dalla pratica
della medicina ufficiale ed alla persecuzione sistematica delle persone
definite streghe; - ricercare l'origine della svalutazione
dell'assistenza e delle cure prestate dalle donne laiche, volte a
ricercare ed a trovare soluzione ai problemi semplici e complessi che si
frapponevano al soddisfacimento dei bisogni umani fondamentali e superiori
(5); - valutare se sussiste una continuità
storica con la persistenza dell'odierna
condizione di subalternità della professione
infermieristica ad altre sanitarie ed a quella medica in particolare.
Campo di
indagine: In prevalenza il territorio ligure ed in
particolare quello savo-nese e del ponente, ma
con precisi riferimenti al contesto storico-politico generale ed a quello
antropologico-culturale da cui nascono i
comportamenti del quotidiano. Così come il persistere di usi, di costumi
e di pratiche che oggi possono apparire assurde, può leggersi con
obiettività soltanto risalendo alle loro origini ed esaminando le
condizioni oggettive che ne hanno permesso - o
imposto - la prosecuzione nei tempi storici considerati. La presente ricerca deve quindi essere
intesa come esercizio di paziente individuazione di frammenti, di
tasselli, di ricostruzione, di interpretazione
dei fatti e dei documenti e di costante riferimento alle condizioni
oggettive dei periodi studiati. Si è cercato di inserire ogni fatto
nell'ambiente naturale e sociale in cui si è sviluppato nel suo tempo
storico, considerando inoltre se la documentazione ufficiale sull'epoca
presa in esame risulti di parte o se rispettosa di una pluralità di
testimonianze. Il riferimento bibliografico a ricerche di
interesse storico-generale, antropologico, geografico, archeologico,
linguistico, ecc. è parso indispensabile alla
migliore comprensione ed interpretazione dell'oggetto della presente ricerca.
Metodologia
- Ricerca ed analisi di fonti a
stampa relative a contributi plu- - ricerca di fonti di Archivio; - visite a musei civici, a musei e sezioni
preistoriche, storico- - visite a musei della civiltà contadina
in Italia; - disamina di raccolte di ex-voto presso
Chiese e Santuari con - sopralluogo presso alcune località prese
in esame; - incontri con singole persone e piccole
comunità contadine - colloqui con
persone anziane che hanno vissuto in realtà - colloqui con
anziani marittimi già dediti alla navigazione
(1) Della quale facevano parte donne, talune rese celebri dalle loro opere come la medichessa Trotula (trattato di Ginecologia) (2) F. terranova, II potere assistenziale. Editori Riuniti, Roma, 1975, pp. 25-44; L. focault, Storia della follia, Rizzoli, Milano, 1963, pag. 26 sgg; R. jurlaro, Gli ordini ospedalieri e la funzione sociale religiosa dei loro ospizi sui porti del basso Adriatico al tempo delle crociate, in « Atti I Congresso europeo di Storia ospedaliera », C.I.S.O., Reggio Emilia, 1969, p. 649. (3) A. pazzini, L'ospedale nei secoli. Orizzonte medico, Roma, 1958, pp. 152-156. S. Camillo: Congregazione Ministri degli infermi; S. Giovanni di Dio: Ordine dei Fratelli dell'Ospitalità di S. Giovanni di Dio (Fatebenefratelli); S. Vincenzo de' Paoli: Figlie della Carità (oltre ad un'attività infermieristica ospedaliera, lavorando in collaborazione con i medici, esercitarono altresì ed in particolare una diffusa assistenza domiciliare); S. Francesco di Sales: Ordine della Visitazione di Maria. (4) In questo lavoro, con il termine salute, si fa riferimento alla
definizione del-FO.M.S. (dal preambolo del
documento costitutivo) « La salute è uno stato di completo benessere
fisico, mentale e sociale e non consiste soltanto nell'assenza di malattie o infermità » (1948), ed a
quella di A. Seppilli « La salute è una
condizione di armonico equilibrio funzionale, fisico e psichico,
dell'individuo dinamicamente integrato nel suo ambiente naturale e sociale
» (1966). (5) Per la definizione di «
bisogni umani », ci si riferisce alla scala gerarchica di A.H. Maslow sec. R.A. Kalish
(1966).
Segui il filo di questa notte....
Premessa
|
Segui il filo di questa notte....
Premessa
Musica: Some one saved my life tonight, by Elton J. Pagina pubblicata il 1/12/00
|