SALUTE E  PROFESSIONE INFERMIERISTICA IN RUSSIA

a cura di Graziano Lebiu

 

 

Ci sono in Russia 870.000 infermieri che lavorano nel sistema sanitario in una situazione disastrosa.

Non ci sono fondi del settore pubblico per l’assistenza, per i rifornimenti, per il mantenimento delle strutture e per il personale.

Dovuto al fatto che quella infermieristica è una professione di basso status, gli infermieri sono generalmente organizzati poco e poco formati.

Essi devono avere perlopiù due o tre lavori per poter sopravivere a causa dell’inflazione, poiché, talvolta, con un solo lavoro non riescono a pagare le spese di trasporto.

Vista dal punto di vista occidentale l’assistenza infermieristica in Russia è “vecchia”.

Nello stesso tempo lo stress collegato al lavoro è arrivato ad un punto tale che l’impoverimento generale in molte parti del paese ha portato ad un livello drammatico di aumento della mortalità e morbosità.

In tutta questa miseria, tuttavia, ci sono dei punti di luce. La formazione infermieristica è migliorata e gli infermieri hanno iniziato ad organizzarsi in una associazione professionale.

La riforma del sistema sanitario è nel programma governativo e già dall’estero alcuni programmi vengono finanziati. Gli infermieri russi chiedono cooperazione da parte dei colleghi dell’occidente.

Le informazioni seguenti sono tratte, con permesso, da numerosi articoli scritti da giornalisti norvegesi che hanno visitato Mosca e altre regioni per il giornale Sykeplein della Associazione Danese degli infermieri.

LIMITAZIONE NEI SOLDI E NEI MATERIALI

In Russia i budget sono una cosa, il denaro è un’altra. Lo stato alloca denaro alle autorità pubbliche e ad altre parti del pubblico settore, ma non ci sono sufficienti tasse che possano finanziare il sistema.

Quando non ci sono soldi per pagare il personale, acquistare attrezzature e lavare i panni, naturalmente gli infermieri non possono lavorare bene. C’è una carenza che va dal sapone per lavarsi le mani ai materiali diagnostici; il personale non è pagato abbastanza per vivere e quel poco che riceve lo assume con molto ritardo.

GLI INFERMIERI IN RUSSIA

Gli infermieri in Russia sono stati tradizionalmente considerati assistenti dei medici che di fatto formavano gli infermieri stessi. Una tipica infermiera russa ha frequentato otto-nove anni di scuola base e secondaria più due anni di studi infermieristici per ottenere il suo certificato all’età di 18 anni. Questi due anni di formazione infermieristica non esistono più, ma di fatto la maggior parte degli infermieri attualmente impegnati nel lavoro provengono da questo percorso formativo. Con l’aiuto delle istituzioni educative americane gli infermieri formatori russi  impiegati del Ministero Russo per la Sanità hanno iniziato una riforma della formazione infermieristica a partire dal 1990. Chi vuole accedere alla formazione deve avere una preparazione di base di undici anni anziché otto; inoltre sono stati introdotti differenti livelli di formazione infermieristica.

C’è un corso di tre anni che ha sede presso la scuola di medicina che può essere integrato da un ulteriore anno di formazione. Il primo gruppo di infermieri con questa formazione sta attualmente frequentando.

Nel 1997 lo Stato russo non è stato in grado di pagare medici e infermieri per molti mesi, quindi gli infermieri hanno dovuto sopravvivere in questa triste condizione. Hanno iniziato uno sciopero, alcuni anche uno sciopero della fame perché non retribuiti anche per un anno. Un infermiere appena uscito dalla scuola viene pagato 146.000 rubli al mese in un centro medico e 211.000 rubli in un ospedale, ma un abbonamento mensile per l’autobus costa 180.000 rubli e naturalmente la paga aumenta con l’anzianità e le qualifiche e in qualche reparto si arriva ad una aggiunta del 10%. Se è fortunato un infermiere può arrivare a 400-500 rubli al mese che non sono comunque sufficienti per vivere, così tutti devono darsi da fare all’esterno dell’ospedale. Quando ci sono i posti vacanti non viene assunto alcun altro, ma si distribuisce il lavoro tra gli infermieri già impegnati come doppia occupazione, questo per far guadagnare qualcosa in più. Ci sono infermieri che hanno la pensione ma, insufficiente per vivere, continuano a lavorare; degli 80 infermieri diplomati quest’anno solo 25 hanno trovato un impiego. Molti infermieri russi sono andati all’estero per vedere come lavorano i colleghi e naturalmente questo ha stimolato un grande desiderio di migliorare la professione in Russia, dove non hanno un lavoro e dove la maggior parte di quelli che lavorano negli ospedali non hanno frequentato la scuola ed hanno appreso direttamente dai medici.

Negli ospedali e nell’assistenza primaria gli infermieri eseguono più o meno gli stessi compiti dei loro colleghi occidentali, ma non hanno la stessa indipendenza nel lavoro. Per esempio, quando un paziente diabetico deve imparare come fare a somministrarsi l’insulina una infermiera gli mostra come mentre c’è la presenza di un medico che spiega. Lo stato subordinato dell’infermiere si riflette anche nella gestione dell’ospedale: ogni dipartimento ha una caposala e l’ospedale ha un amministratore, ma i capisala non sono autorizzati ad assumere o licenziare il personale, sono i medici che lo fanno.Vi è poco prestigio nel nursing, molti infermieri che accettano il lavoro e sono ambiziosi frequentano la scuola di medicina. La medicina in Russia è un lavoro femminile, tre quarti dei medici sono donne ma non hanno lo stesso prestigio che in altri paesi. La mancanza di fondi nel sistema sanitario russo fa diminuire l’interesse degli infermieri nel lavoro e la qualità delle cure che forniscono anche perché hanno a disposizione strumenti e materiali considerati obsoleti nei ns. paesi. Anche durante il periodo del' URSS, tuttavia, non vi erano molte medicine né strumenti. Dall’altro lato vengono impiegate un alto numero di terapie alternative quali la “terapia del sangue” che è molta diffusa. Un’infermiera toglie il sangue da una vena e lo inietta in un muscolo, questo si dice aiuti il sistema immunitario, fa massaggi e aiuta i pazienti con esercizi oltre a molte altre terapie. Nelle aree rurali e nei Pronto Soccorso ci sono infermieri che, con una speciale  formazione, sono in grado di fare cose che normalmente fanno i medici, analogamente a quelle che vengono considerate “pratictioners” negli States e in Canada. Nella routine quotidiana negli ospedali distribuiscono le medicine e controllano i pazienti secondo quanto viene detto dai medici. Gli infermieri spendono la maggior parte del giorno prelevando sangue, distribuendo pillole, facendo iniezioni e fornendo trattamento del tipo “terapia del sangue”.

Il numero di infermieri è alto in considerazione al numero di pazienti a cui forniscono cura e ai compiti che fanno, in un certo giovedì in una unità operativa (medicina con 39 pazienti, 50 letti, ci possono essere 5 infermieri con 2 aiutanti e una persona addetta alla cucina). Non è ora diffuso il discorso dell’indipendenza professionale, nel sistema sanitario russo in fondo alla gerarchia ci sono i pazienti.

ORGANIZZAZIONE PROFESSIONALE

All’inizio del 1990 l’associazione russa degli infermieri ha chiesto di poter entrare a far parte del ICN e la sua richiesta è stata rifiutata perché la formazione russa non raggiungeva gli standard richiesti per la formazione infermieristica. Con la riforma della formazione  sembra però che tali requisiti possano essere perseguiti e quindi si possa riprovare. L’associazione danese sta cercando di influenzare la politica sanitaria russa per migliorare l’ambiente di lavoro e innalzare la qualità del lavoro infermieristico. L’organizzazione ha steso un codice etico e sta mettendo a punto un set di standard infermieristici al fine di garantire la stessa qualità in tutte le regioni della Russia.

(articolo letto su “Mondo Infermieristico” 1/99 pagg. 14-15, redatto da giornalisti di SYGEPLEJERSKEN, Associazione Danese degli Infermieri) 

TORNA ALL'INDICE