Mucche ed olocausto |
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di autore Anonimo(?) raccolto dal
vento prima, e da Lorenzo Marvelli poi...
Scrivo questo appello accorato agli
eretici della rivista con la speranza che almeno voi, sensibili ad ogni sorta di
dramma delle specie che popolano questo mondo, possiate diffondere le nostre
ragioni senza inciampare nelle trappole delle strumentalizzazioni che le diverse
categorie di uomini accampano per ragioni diverse ma tutte mosse da un unico
motore a scoppio: il profitto.
Per la verità, mi assumo interamente la
responsabilità di questa mia isolata iniziativa giacchè il Gran Consiglio della
mia specie, viste le numerose illazioni e relative ritorsioni che è costretto a
sopportare, ha in ultima analisi optato per il "no-comment"
assoluto.
Peraltro non a caso, dopo una notte di lungo travaglio
intellettuale, ho deciso di rivolgere questa mia alla vostra comunità eretica:
vi considero infatti degni rappresentanti della divulgazione scientifica quando
però si scriva "scienza" con la S minuscola e cioè quando si intenda trattare la
materia lontano dai mielosi circoli accademici, dalle eburnee cattedre
universitarie, insomma quando per etica non si intendano solo le bizze
televisive d’un pingue ed occhialuto porporato ma neanche le spinte celebrali
d’un liberistaliberalelibertario che in nome di, udite udite!, la libertà della
ricerca, spinge questa stessa verso maleodoranti regni ove, comodamente assiso,
governa sua maestà il Profitto.
Il vostro essere eretici, un po’ contro e
diversi e fuori e suonatori senza banda di musiche più vicine alle filastrocche
per bambini che ai latrati spaccatimpani di Pavarotti e di suo figlio Bocelli,
dico la vostra maniera garbata ma coraggiosa di gareggiare sempre con la squadra
dei più deboli, degli indiani contro gli spocchiosi cow-boy, dei ladri contro le
guardie, dei sindacalisti contro i mafiosi, dei pazienti contro il potere del
farmaco, dico e ripeto, questa vostra maniera mi ha spinto a contravvenire alle
direttive del Gran Consiglio della mia specie con la speranza che un giorno i
pazzi divengano sani, la vittime soggetti di diritto e i carnefici esseri più
buoni.
Ma veniamo al punto.
Da qualche tempo la specie umana è in preda ad
uno stato di fibrillazione a causa della possibilità che parte di loro ammali di
una sindrome malefica che volgarmente ed indelicatamente definiscono della
"mucca pazza".
Non a caso dico della "possibilità" di ammalare.
Non esiste
infatti prova provata che la malattia possa essere trasmessa da noi vacche a voi
uomini ma questo non è sufficiente a controllare il panico che questa
piccolissima parte di umanità sente montare dentro di sé.
Piccolissima, dico:
sapete infatti quanti sono gli individui che consumano carne abitualmente nel
mondo?
Una piccolissima parte appunto!
Il fatto è che questa sparuta
repubblica di mangiatori di carne è piccola ma chiassosa poiché consuma e divora
il cibo proprio e quello degli altri accumulando una tale forza da riuscire a
governare l’intero pianeta con le buone o con le cattive, con la televisione o
con l’uranio impoverito.
Noi povere bestie ne sappiamo qualcosa!
Noi siamo
vittime come la stragrande maggioranza della specie umana di un atteggiamento
"forzuto", aggressivo, da guardia, da cow-boy, da mostro contro la natura e gli
ambienti dove viviamo, contro la povertà e la fame, contro la diffusione di
banali malattie che invece cagionano morte, contro la possibilità che tutti
abbiano le stesse opportunità di vita, la stessa speranza, la stessa
fortuna.
In nome di tutto ciò avete mutato le abitudini della nostra
specie!
Noi che non abbiamo mai mangiato carne poiché abbiamo uno spiccato
senso della fratellanza tra le specie, noi che ci siamo sempre battuti per
trovare le proteine necessarie alla vita in altri alimenti, noi che vi abbiamo
dato una grossa mano a costruire il progresso anticipando per secoli la forza
delle macchine a combustibile, noi che non abbiamo mai chiesto di più che un
pasto al giorno, noi che non abbiamo mai pensato di aderire ad un sindacato, di
scioperare per le condizioni di vita alle quali voi ci sottoponevate, noi che
nessuna colpa abbiamo nella diffusione dei movimenti animalisti ed ecologisti,
in definitiva noi non meritavamo tutto questo!
I famigerati allevatori umani,
quegli stessi che rovesciano latte nelle autostrade, che gridano contro le
tasse, che gridano "Lega!", quei famigerati latifondisti e padroni delle nostre
esistenze ci hanno dato da mangiare i nostri stessi fratelli.
Ossa, carni
putride mescolate, occhi ed interiora, tutto e divenuto farina e cibo per noi
vacche da macello: mangiare tutto ed e tutti i costi prima della
macellazione!
Ma questo non basta.
La repubblica dei mangiatori di
carne che ha causato la sindrome malefica, che è responsabile della sua
diffusione, ora grida allo scandalo, ci addita, ci mette all’indice, ci
criminalizza: noi siamo i responsabili dei loro malanni.
Ci dicono "pazze",
mucche pazze e ci ammassano in forni crematori, ci ammazzano e ci bruciano
perché nulla rimanga alla memoria dell’umanità come se noi fossimo dei criminali
incalliti, degli stragisti.
Per questo e per altro ancora che il mio stato di
notevole emozione mi impedisce di raccontare, vi scongiuro, fidatissimi
infermieri eretici, di diffondere la verità presso le società di tutti gli
esseri viventi, uomini, animali, pesci e piante.
Cari infermieri eretici
ricordate: oggi anche noi mucche piangiamo il nostro olocausto e per questo si
alza nel cielo il mio lamento disperato... mmmuuuuuuuuuuuuuuu !
Pagina pubblicata il 1 Aprile 2001