LA DIETA CHETOGENICA, questa sconosciuta....
Tale alimentazione, intervenendo sul ciclo di Krebs, porta all'aumento dei corpi chetonici nel sangue (chetoacidosi) con conseguente effetto di inibizione sul focolaio epilettico. L'obiettivo di questo intervento, già in voga anni fa negli USA e poi praticamente scomparso con l'avvento dei farmaci antiepilettici, è attualmente quello di curare le epilessie farmacoresistenti e quello di poter sospendere temporaneamente la terapia farmacologica per una disintossicazione dell'individuo e reinquadramento terapeutico senza che ciò comporti un peggioramento della qualità della vita.
RESPONSABILITA' INFERMIERISTICHE Il permanente stato di chetoacidosi comporta, nella fase iniziale precedente all'adattamento dell'organismo, il possibile peggioramento della qualità della vita. Tale fase dura circa una settimana, tempo utile per la compensazione del corpo rispetto al nuovo regime alimentare. LINEE GUIDA GESTIONALI DELL'ASSISTENZA INFERMIERISTICA Valutazione della COMPENSAZIONE FISICA VALUTAZIONE DELLA GLICEMIA, che si deve mantenere in un range compreso tra 70 e 85 mg per dl. Generalmente non viene mai superato il limite massimo mentre si potrebbe arrivare ad una condizione di ipoglicemia dovuta alla scarsa mobilitazione delle riserve di glicogeno nel fegato. In tal caso intervenire somministrando 20-30 cc di succo di frutta per os o mezza mela. Tale controllo deve avvenire almeno tre-quattro volte al dì per i primi sette giorni VALUTAZIONE DELLA CHETONEMIA, possibile grazie al prelevamento di un campione di sangue con il metodo del prelievo capillare e immettendo tale campione su una speciale card da inserirsi in un lettore elettronico che dà il valore in pochi secondi. La chetonemia deve essere, a regime, in valori compresi tra un minimo di 2 micromoli e un massimo di 6 micromoli. Valori inferiori rispetto a questo range non sono terapeutici, valori superiori possono essere molto dannosi. La dieta, impostata inizialmente a tavolino dalla dietologa, varia nell'apporto lipidico in funzione di tale valutazione strumentale. VALUTAZIONE DELLA CHETONURIA, metodo meno preciso per la valutazione dei corpi chetonici nelle urine, considerato che il glomerulo renale non ultrafiltra i corpi chetonici a partire da valori di circa 2.5 micromoli per dl di sangue. Ciò ci mostra l'avvenuto superamento del limite minimo terapeutico ma non può dimostrare l'eventuale superamento del limite massimo. E' comunque utile che venga fatto anche più volte al giorno, magari dal genitore che assiste il bambino. In questo modo egli si sente protagonista nella gestione della dieta e non solo oggetto del processo assistenziale e inoltre viene educato ad un atto tecnico che dovrà necessariamente effettuare durante la gestione della dieta al domicilio La chetoacidosi può causare nel bambino SONNOLENZA, IRREQUIETEZZA, NAUSEA e VOMITO. Tenere in considerazione queste eventualità e pianificare l'intervento nel qual caso si verificassero.
IP LUCA LITTARRU, IRCCS C. MONDINO, reparto di Neuropsichiatria Infantile, PAVIA PER APPROFONDIRE Una corretta
osservazione della crisi e' centrale per la buona riuscita dell'intervento
assistenziale Cosa fare e cosa NON fare durante la crisi Quando non fare e' piu' importante del fare..... Torna all'indice |