L'Infermiere espatriato nei Paesi in via di sviluppo: Cosmopolita critico ed illustre sconosciuto
RISULTATI DELLA RICERCA
L 'infermiere e la Medicina
Comunitaria
Dalle esperienze e dal
vissuto infermieristico emerge tutto l'impegno profuso dai singoli infermieri nella
Medicina Comunitaria che, all'unanimità, e riconosciuta come il principale
ambito dell'intervento infermieristico di cooperazione sanitaria italiana. Una
tale centralità è, inoltre, in linea con le priorità stabilite dalla stessa
Cooperazione Sanitaria Italiana che basa i propri interventi sulla Medicina Comunitaria.(19)
Molti degli infermieri intervistati hanno individuato un certo grado di
relazione tra la sostenibilità di un progetto e la specificità del
ruolo infermieristico nel settore della Medicina Comunitaria: '" personale
sanitario ha sempre avuto un ruolo fondamentale nei progetti di
cooperazione. Questo perché alla base di ogni progetto va
posta la sua sostenibilità; affinchè esso sia
tale, va favorito il benessere fisico, psichico e
sociale dell'intera popolazione cui il progetto
stesso si rivolge"(20) Una tale concezione di benessere è chiaramente
ispirata al modello di salute proposto dall'OMS e ribadisce il famoso obiettivo proposto
dalla stessa organizzazione, ovvero la salute per tutti entro l'anno
2000. Infatti l'Assistenza Sanitaria di Base, la cui natura rende
estremamente chiaro il ruolo dell'infermiere nella cooperazione sanitaria
italiana,
riporta all'interpretazione ed al soddisfacimento dei
bisogni fondamentali dell'uomo, da sempre precisa peculiarità della professione
infermieristica, il cui intervento spesso è parte integrante dei progetti che
intendono favorire lo sviluppo umano.
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19 Accogliendo e ampliando il concetto
di Assistenza Sanitaria di Base, la Cooperazione Sanitaria Italiana definisce la Medicina
Comunitaria come l'insieme delle misure, preventive, curative e riabilitative
rivolte alla promozione della salute dell'intera
popolazione
20 Intervista a M. M.: un'assistente sanitaria impegnata da circa
vent'anni in
attività territoriali. Attualmente lavora all'intemo dell'unità
operativa di epidemiologia del Centro per lo studio e la prevenzione oncologica
(CESPO),
presso l'azienda ospedaliera Careggi di Firenze. Da molti anni partecipa alla
cooperazione attraverso l'Ong Sviluppo 2000, un ente ad
orientamento socio-sanitario non riconosciuto dal MAE.