L'Infermiere espatriato nei Paesi in via di sviluppo: Cosmopolita critico ed illustre sconosciuto

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STRUMENTI E METODI DELLA RICERCA

Questionario

Una volta strutturato il questionario è stato distribuito tramite posta, fax e manualmente alla popolazione raggiungibile, ossia ai trenta infermieri che si sono dichiarati disponibili alla collaborazione. Nella strutturazione del presente strumento di rilevazione non si è fatto riferimento ad un vero e proprio nucleo di ipotesi iniziali da verificare, poiché l'indagine compiuta non si è fondata su ipotesi desunte da precedenti ricerche o da osservazioni o dall'analisi di qualunque altro aspetto del problema indagato. Tuttavia, la selezione e strutturazione degli item ha teso ad individuare le aree tematiche e i dati specifici che potessero permettere di elaborare una definizione e le relative caratteristiche della figura dell'infermiere espatriato. Nell'ottica di un'indagine esplorativa, descrittiva e qualitativa, il questionario è stato concepito facendo riferimento a due criteri essenziali: tipologizzazione delle domande e organizzazione per blocchi di domande7 In base a quest'ultimo criterio, le 23 domande contenute nel questionario sono state divise nelle quattro aree seguenti: Motivazioni. In questo primo blocco di domande, si è chiesto all'intervistato di presentare i motivi che, all'atto della prima partenza, gli hanno suggerito tale scelta, nonché di specificare lo stato civile ed il ruolo professionale di quel tempo. Formazione. Con i quesiti indicati in quest'area si è osservato il tipo di formazione, professionale, culturale e personale, di quei soggetti che, in qualità di infermieri, hanno operato nel settore della cooperazione sanitaria italiana. Esperienza. Gli interrogativi posti in questo blocco di domande si è cercato di cogliere il vissuto infermieristico di cooperazione, valutandone il grado di omogeneità e le caratteristiche Responsabilità. Nel quarto ed ultimo blocco di domande, si è chiesto agli infermieri di evidenziare, sia le responsabilità generalmente affidate loro nei progetti di cooperazione, che il grado di attinenza tra la formazione ricevuta in Italia e le competenze richieste nei programmi di cooperazione sanitaria italiana. Per quanto concerne l'altro criterio, tipologizzazione delle domande, su cui si è basata la strutturazione dello strumento di rilevazione dati sin qui descritto, nel presente questionario erano riconoscibili sei tipologie di quesiti.8 Nell'ultima pagina del questionario, è stato richiesto all'intervistato di riportare i suoi dati anagrafici, nonché l'attuale impegno professionale; inoltre, con l'intento di cogliere ulteriori e preziosi suggerimenti che potessero migliorare la ricerca, è stato riservato un ampio spazio per le eventuali considerazioni personali degli infermieri. In un secondo momento, il presente questionario si è avvalso di un successivo e supplementare strumento integrativo. Con esso si è chiesto, alla medesima popolazione cui è stato sottoposto il questionario sin qui descritto, di rispondere a cinque quesiti supplementari a risposta aperta, ampia e specifica. A differenza dei quesiti compresi nel questionario, nella formulazione delle cinque domande supplementari ed integrative si è fatto riferimento ad un nucleo, seppur esile, di ipotesi iniziali da ponderare. In pratica si voleva verificare se l'infermiere cooperante e/o volontario è considerato, in seno alla sua stessa professione, come un alieno o come facente parte di una specifica tipologia professionale, se, storicamente parlando, si riconosce che all'origine della professione infermieristica vi sia un atto di cooperazione, se al rientro dalla missione, vi sono state difficoltà di reinserimento sociale e professionale, se chi ha concluso la sua esperienza lo ha fatto in virtù di un condizionamento estemo ed, infine, se l'impegno di cooperazione continua anche a distanza.

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7 Guidicini P., Questionari! interviste storie di vita. Franco Angeli, Milano, 1995.

8 Si è trattato di domande sia a risposta chiusa (semplice o con alternative scalari), sia a risposta aperta (semplice, ampia, con alternative scalari o dicotomiche) Per l'individuazione e la classificazione delle domande, secondo la loro tipologia, il candidato ha preso spunto dalla tipologizzazione delle domande proposta da Guidicini. (Cfr. Guidicini P., Questionar! interviste storie di vita. Franco Angeli, Milano, 1995, p. 19